Gruppo Folkloristico Chino Ermacora – APS

Il Gruppo Folkloristico Chino Ermacora di Tarcento, fondato nel 1952 da Vittorio Gritti, rappresenta una viva realtà di testimonianza dei valori migliori della tradizione folklorica.

Il Gruppo, fedele alla tradizione del territorio friulano, interpreta, con particolare attenzione ai dettagli e alle particolarità, il repertorio storico dei popoli friulani al confine con la tradizione slava e carinziana.

Importanti sono le nuove ricerche coreografiche. Il Gruppo si appropria dei riti popolari del tarcentino, ne reinterpreta le gesta tenendo così vivo il senso della ricerca, dell’anima delle cose, come ha sempre fatto il poeta Chino Ermacora, a cui il Gruppo è dedicato.

Esegue danze, canti e musiche che rispecchiano l’autentica tradizione popolare della Regione Friuli Venezia Giulia. Indossa costumi popolari tradizionali, così pure originali sono gli accessori, gli ornamenti e le calzature.

Attività

Nel corso della sua lunga attività il Gruppo ha partecipato a centinaia di
manifestazioni e ai più prestigiosi festival nazionali e internazionali.

IN EUROPA:

Austria, Francia, Spagna, Olanda, Cecoslovacchia, Portogallo, Germania, Lussemburgo, Inghilterra, Grecia, Svizzera, Svezia, Belgio, Irlanda, Polonia, Ungheria, Romania, Slovenia, Lituania.

RESTO DEL MONDO:

Egitto, Canada, Giappone, Turchia, Stati Uniti d’America (1984-1997), Corea del Sud, Brasile, Israele, Cina (2001-2013), Thailandia, Messico, Taiwan, Cipro del Nord, Ecuador, Indonesia (2011-2019), Russia (2015-2021 VI world CIOFF® Folkloriada), Bolivia e India.

Storia

Il Gruppo Folkloristico Chino Ermacora di Tarcento, fondato nel 1952 da Vittorio Gritti rappresenta una viva realtà di testimonianza dei valori migliori della tradizione folklorica.

Il Gruppo, fedele alla tradizione del territorio friulano, interpreta, con particolare attenzione ai dettagli e alle particolarità, il repertorio storico dei popoli friulani al confine con la tradizione slava e carinziana.

Importanti sono le nuove ricerche coreografiche. Il Gruppo si appropria dei riti popolari del tarcentino, ne reinterpreta le gesta tenendo così vivo il senso della ricerca, dell’anima delle cose, come ha sempre fatto il poeta Chino Ermacora, a cui il Gruppo è dedicato.

Esegue danze, canti e musiche che rispecchiano l’autentica tradizione popolare della Regione Friuli Venezia Giulia. Indossa costumi popolari tradizionali, così pure originali sono gli accessori, gli ornamenti e le calzature.

Il Gruppo ha scelto come modello il costume di Poffabro (zona Maniago), attenendosi agli esemplari conservati nel “Museo di Arti e Tradizioni Popolari” di Udine e minuziosamente illustrati dalla Prof.ssa Lea D’Orlandi e dal Prof. Gaetano Perusini.

Oltre al tradizionale e tipico repertorio classico friulano, il Gruppo è autore di nuove figure coreografiche che, ispirandosi a scene di vita semplici ma significative, aggiungono un nuovo e importante momento di sviluppo dei valori del folklore.

Su questi aspetti il Gruppo trova la possibilità di continuare a crescere offrendo uno spettacolo sempre coerente con la tradizione, ma attento anche alle moderne forme di interpretazione etnica.

Il Gruppo organizza altresì il Festival dei Cuori ®, nato nel 1965, in un contesto prima europeo e in breve divenuto mondiale, su idea di Vittorio Gritti, il Festival – realizzato in collaborazione col Comune di Tarcento, Gemona del Friuli, Udine e Bovec (SLO) con il fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia (tramite U.G.F. F.V.G – A.P.S.), la Fondazione Friuli, oltre ad alcune donazioni liberali – si distingue come la più antica manifestazione folclorica della regione.

Da quel lontano 1965, decine e decine di Paesi, centinaia di danzatori e musicisti di diverse tradizioni e culture pacificamente invadono strade e piazze di Tarcento all’insegna delle migliori espressioni folcloriche, fondendo con l’anima friulana la loro anima in una comunione di cuori che crea e rinsalda via via amicizie e fraternità.

Le danze

Le Maschere

Anche questa danza carnevalesca arieggia la Furlana. Essa trova ispirazione nell’antico folklore dell’Alta Valle del Torre (Tarcento) con stretta attinenza alla millenaria tradizione dei pignarui, i grandi falo’ che, nella notte dell’Epifania, tuttora si accendono sulle alture della conca tarcentina.

La manifestazione vuole concludere il periodo liturgico penitenziale dell’Avvento, dopo le festivita’ del ciclo natalizio, e dare l’avvio al giocondo tempo di carnevale. In questa danza, ricca di figurazioni simboliche, appaiono infatti i “tomaz”, caratteristiche grottesche maschere di legno rozzamente scolpite e dipinte con vivaci colori.

I Fuochi di Beltane

Rituale dedicato al tema dei fuochi propiziatori di origine celtica, continuazione di un percorso di “reinvenzione” della tradizione già iniziato con “Le Maschere” e sviluppato con “Al Fiume Torre”. La nuova danza prende spunto dal saggio limpido ed accattivante del Prof. Ezio Pellizer, “Tarcìnt da l’aghe – Tarcìnt dal fuc”, e intende far rivivere col linguaggio della danza popolare uno dei riti più antichi e suggestivi delle popolazioni indoeuropee, assunto a momento centrale delle manifestazioni della Grande Epifania Friulana di Tarcento.

Al Fiume Torre

Il Gruppo ha ideato ed interpreta il tema dell’acqua quale elemento vitale, simbolico e senza tempo. Sotto i Musi (catena montuosa del Tarcentino) nasce il fiume Torre, che scorre e prende vita con naturalezza e che è chiamato a testimoniare silenziosamente e a rappresentare una continuità storica, esistenziale e di memoria.

Furlane di Mion

E’ una “Furlana Campestre” elaborata da Meni Mion. Consta di un continuo dialogo tra i giovani che invitano le ragazze che si scherniscono accoppiandosi e dividendosi.

La Danza dei Fiori

Originaria di Venezia è largamente diffusa tra il ‘500 e il ‘600 anche nel contado e nel Friuli assume il carattere di una manifestazione gioiosa per l’ingresso della primavera, che suscita, soprattutto nei giovani, un vivissimo desiderio di muoversi, di agire.

Scottish

Si presume che questa danza sia stata importata nella regione dai friulani emigrati in Scozia e che nel ‘700 abbia costituito un’alternativa locale rispetto ai minuetti e alle gavotte in uso negli ambienti aristocratici veneti.

Furlana della Gioconda

E’ quella ben nota opera del Ponchielli “La Gioconda” e ricorda le antiche danze del popolo, all’aperto, per festeggiare il raccolto e altri lieti eventi. I gesti ritmici sono accompagnati da battute di mani.

Il Ciclamin

Danza gioiosa della primavera e dell’amore.

La Stajare

Il nome suggerisce chiaramente l’origine stiriaca di questa danza che tuttavia ripete i motivi della Furlana di Mion, accentuandone il ritmo.

La Vinche

Gagliardo ballo dei montanari. Alcuni studiosi lo ritengono affine alla perduta danza denominata “La Stiche”.

La Polka

Danza apparsa verso il 1830 in Boemia, ma le cui origini potrebbero risalire ad una antica danza scozzese (Scottish). Fu portata nella regione dai nostri emigranti.

La Quadriglie

Questa danza risale ai tempi remoti e veniva eseguita in occasione degli sponsali. Le coppie raffigurano i promessi sposi che esprimono i loro sentimenti con fare ora lusinghiero ora riluttante. Un particolare curioso e’ costituito dal lembo della gonna che le promesse spose hanno appuntato, lasciando intravedere la sottoveste, al fine di mostrare alle amiche senza promesso sposo che esse convoleranno presto a nozze.

Il Valsovien

Graziosa danza fiorita di inchini e gentili movenze che veniva eseguita dalle belle fanciulle invitate una volta all’anno a castello.

L’Orchestra

L’orchestra, tipica friulana, diretta dal M.o Antonio Pigani, vanta dei musicisti professionisti di precisa formazione sulla musica folklorica.

E’ composta da due Fisarmoniche, Contrabbasso, Chitarra, Violino, Clarino e Cantante solista.

Il Costume

Il costume popolare friulano, quale può essere desunto dagli ultimi esemplari in uso alla fine dell’ottocento, si distingue per la semplicità della foggia, la sobrietà del gusto, il sapiente accostamento dei colori.

La grazia, la vivacità e spesso il pregio degli accessori (grembiuli, fazzoletti da testa e da collo) giovano a conferire all’abito muliebre, anche nel prevalere dei toni scuri, tipici del gusto ottocentesco, una singolare eleganza.

Le testimonianze riguardanti il costume popolare friulano risalgono al Cinquecento, ma sono particolarmente ricche nei due secoli seguenti durante i quali è possibile seguire il mutare delle fogge, rilevare la ricchezza e la festosità dei colori, nonché le differenze notevoli tra le vesti della pianura, della montagna e di certe zone periferiche, differenze che si attenuano nel tempo per raggiungere una certa uniformità nel corso dell’ultimo secolo, quando il costume popolare si avvia a scomparire.

Contatti

GRUPPO FOLKLORISTICO CHINO ERMACORA – APS

c/o palazzo Frangipane, s.n.

33017 Tarcento (UD) Italia

Telefoni: 04327931473472542563

E-Mail: info@chinoermacora.it

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